L’integrazione è una problematica o un vantaggio?
Il 26 giugno u.s. l’UNHCR (United Nations agency specialized in the management of refugees for the training and integration of asylum seekers of various nationalities – agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati per la formazione e l’integrazione di richiedenti asilo di varie nazionalità) ha riconosciuto i grandi risultati di Tefin SCARL tra le 167 imprese che hanno aderito al progetto.
Tefin ha iniziato il programma nel maggio 2022, realizzando formazione ed esperienza lavorativa del proprio personale come un vero valore aggiunto, dove la cultura e gli obiettivi comuni hanno fornito una collaborazione vincente di apprendimento e condivisione globale. Quando le “differenze” linguistiche e culturali sono gestite correttamente possono facilmente diventare una risorsa per l’azienda.
Ad oggi sono circa 9.300 i rifugiati che sono stati supportati, formati ed inseriti con successo nel mercato italiano. Le aziende attive che hanno usufruito e stanno usufruendo di questo programma sono oltre 520 a livello nazionale.
In un comunicato dell’UNHCR si legge: “l’economia italiana ha bisogno del sostegno e del contributo dei rifugiati”.
Confermiamo, perché sicuramente portano con sé anche competenza, motivazione e soprattutto determinazione per riuscire ad iniziare una nuova vita! Nel nostro caso la formazione si è concentrata sull’impiantistica elettrica ed elettronica per l’inserimento di tali risorse nel nostro Team.
Si tratta, a nostro avviso, di un progetto di integrazione interculturale di alto profilo dove ci siamo impegnati socialmente e commercialmente in una sfida per portare “nuova linfa” in azienda, aiutando le persone a “ricominciare” e “reinventarsi”. Ma abbiamo anche tenuto conto del valore inequivocabile della “diversità” necessario per una competitività globale.